La vita in mille frammenti: l’oroscopo de Il salto di Sarah Manguso

E se anche i libri nascessero sotto una buona (o una cattiva) stella? Se avessero anche loro particolari predisposizioni e inclinazioni legate in qualche modo al segno zodiacale di appartenenza? Prendendo spunto da questa idea, abbiamo pensato di chiedere a Nicola Lazzari di descrivere il tema natale di tutti i libri che pubblicheremo quest’anno. Come data di nascita, abbiamo deciso di usare il giorno e l’ora di confezionamento della prima copia di ognuno: il momento, cioè, in cui “nasce” in tipografia il primo esemplare di ogni titolo.

In linea con la sua nascita sotto il segno dei Pesci, Il salto di Sarah Manguso cammina in equilibrio tra follia, razionalità e stupore.

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Il salto è un Pesci ascendente Ariete, un delfino che d’improvviso scorgiamo guizzare all’orizzonte. Il Pesci è l’ultimo segno zodiacale. E’ il luogo dove l’Io si cerca e si perde, dove i confini si espandono fino a dissolversi nel mare di Nettuno, per poi rinascere nel segno successivo dell’Ariete. E l’accento su questo peculiare passaggio è esaltato dalla contrapposizione della triplice congiunzione Sole, Nettuno e Mercurio in Pesci e dall’ascendente, Venere e Marte in Ariete dall’altra.

Dalle nebbie del dolore, dalla sospensione del tempo, dall’inquieta ricerca di senso alla vita che esplode in mille frammenti di specchio, un vulcano che spara lapilli, paraboliche intuizioni che anticipano la forza immensa dell’esistenza. La Luna in Gemelli frammenta tutto, non segue nessun percorso intuibile, gioca con la mente e con la vita. Oltretutto è opposta a Saturno: è l’aspetto astrologico che più rappresenta la follia. La Luna, l’Es, la “pancia” non si accorda con Saturno, il Super-Io, la razionalità e, espandendo la simbologia oltre l’individuo, con la norma, la forma, l’estabilishment. Quando si riesce a non perdersi nel labirinto e a non infrangere l’ordine costituito allora si diventa geni, artisti. E a noi umani lettori non resta che guardare la vita da punti di vista così inconsueti che il senso viene sospeso e arriva il regalo più grande: lo stupore.

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